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Hanno scritto di lui

 

“Un'insolita armonia sembra porsi all'origine del rigore strutturale che caratterizza le opere pittoriche di Mario Cenni, incentrate sull'equilibrio dinamico tra figure geometriche astratte e linee che guidano lo sguardo nei contenuti simbolici del quadro. Con il passaggio dalla pittura materica alle installazioni scultoree di calderiana memoria, l'artista fiorentino si propone di tracciare una dimensione percettiva in cui spazio dell'opera e spazio esistenziale coincidono. I colori e le geometrie che vivono e vibrano nell'aria, interpretano il senso d'instabilità proprio della nostra epoca e invitano a fare della leggerezza l'espressione di una ritrovata essenzialità". Dott.ssa Daniela Pronestì

 

“...Dopo una visita a Forte Belvedere, ad una mostra di Henry Moore Cenni capì quanto la scultura, ed in particolare la creta, avesse la capacità di mettere l'individuo in contatto con la parte più profonda e nascosta di se stesso. Da allora ha cominciato a lavorarla e non solo a scopo professionale...” Gurrieri

 

 

“…Mario Cenni (…) evidenzia un percorso di ricerca attento al costruirsi della forma e alla qualità dello specifico materico delle superfici e del gioco della luce, a volte vibrante per il modellato, a volte “sbattuta” giungendo, a dispetto delle dimensioni, a effetti di elegante monumentalità...” Prof. Ugo Barlozzetti

 

“…La materia preesistente all’uomo si è mossa fin dalla notte die tempi determinando forme e spazi; quello di Cenni riguarda l’elevazione spirituale dell’uomo (…) gli “angeli” sono “materia tensiva” per eccellenza, “pregni” di domande tentano la grande scommessa di elevarsi da terra senza essere attirati dalla forza di gravità della stupidità, dell’ignoranza (…) in ogni curva, in ogni linea trovi l’animo di un uomo dalle mille esperienze, ma che ha avuto il coraggio di rimanere bambino quel tanto che serve per non dimenticarsi che “giocare con la terra” non ha mai sporcato nessuno…” Maria Rosa Sarri

 

“....Forse la materia più povera ora diventa forma a contatto del pensiero. Forma che sublima il pensiero al linguaggio universale, forme che non hanno bisogno di essere tradotte, che non usano vocabolari o grammatiche. Basta sfiorarle con le dita o accarezzarle con lo sguardo perché esse si trasformino in musica, tornano in un istante ad essere pensiero e linguaggio…” Mario Mugnai

 

“…La produzione artistica di Mario Cenni si può suddividere in tre periodi: il primo è caratterizzato dalla ricerca del movimento, il secondo è contraddistinto dalla razionalità geometrica, mentre il terzo è contrassegnato da una ricerca che sfocia nell’astrazione (…) La sua più recente produzione artistica si avvale dell’uso di sabbia naturale e colorata, del legno e del ferro. I granelli di sabbia connotano figure geometriche astratte di grande armonia compositiva rese mosse e vibranti dal materiale usato e che il colore vivace e sapientemente dosato definisce ed identifica. Con i materiali più rigidi dà vita ad aeree sculture dal ponderato uso dei pieni e dei vuoti che scandiscono lo spazio in modo leggere e dinamico” Enrico Guarnieri

 

 

 

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